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“In molti Paesi in via di sviluppo le donne sono vitali per la produzione alimentare, rappresentando circa il 43% della forza lavoro agricola. Alcuni stimano che l’80% del settore agricolo in Africa e il 60% in Asia è costituito da donne. Solo parlando delle zone rurali, le donne producono il 50% del cibo del mondo. Ricevono solo l’1 per cento del credito, ma producono il 50% dei prodotti alimentari. In Kenya, è molto più tipico vedere una donna da sola con un bambino legato sulla schiena che lavora la terra con una zappa in mano piuttosto che vederla con il marito. In un remoto villaggio del Nepal occidentale (quel tipo di remoto per cui occorre camminare mezza giornata per raggiungere la strada più vicina), l’agricoltore che tutti in città reputavano il più innovativo era una donna. La sua azienda si ergeva sul fianco della collina ed era un’oasi di crescita e di diversità, mentre le altre aziende stavano subendo l’erosione del suolo e lo scarso raccolto. Recentemente nella Repubblica Dominicana ho partecipato ad un progetto agricoltore-ad-agricoltore focalizzato sulle donne agricoltrici nella produzione casalinga di piante di peperoni. Questo solo un piccolo assaggio del lavoro femminile nell’agricoltura. (Tratto da “Is Empowering Women Key to Eradicating Global Hunger?” di Juhie Bhatia pubblicato da “La Stampa”)