“Il mio racconto corre e corre, anzi leprotta e ri-leprotta come me. Rotola, salta, vola, e ora si posa in terra africana, il Kenia…”
Un leone riformatore – Kenia
In una foresta era morto il vecchio re, un leone saggio e ben voluto dai sudditi. Ereditò il trono un leoncello che era stato a scuola e aveva la testa piena di progetti che dovevano, secondo lui, consentire al suo regno un balzo sulle vie del progresso. Cominciò a emanare una quantità di nuove leggi: VIETATO QUESTO, PROIBITO QUELLO; stabilì orari per il lavoro collettivo, obbligò il rilascio di un pemesso per certi spostamenti. I sudditi mormoravano. I vecchi brontolavano: “non possiamo più sbadigliare senza il permesso di Sua Maestà!” Fecero pervenire al re le loro osservazioni, e il leone dispose che i vecchi dovevano essere eliminati. Molti allora si nascosero, altri emigrarono con l’aiuto di figli e nipoti. Ora avvenne che un giorno, tornando da un lungo viaggio, il leone si fermasse a dormire con la bocca aperta sotto un albero. Passò un grosso pitone che, con ancora negli occhi il ricordo del nonno ucciso per la nuova legge, senza pensarci 2 volte gli saltò in bocca. Il leone tossì, ruggì, accorsero animali di tutti i generi ma nessuno riuscì a togliere il pitone dalle fauci del re nonostante la promessa di un grosso premio fatta a gesti. E infine arrivò la lepre che disse: ” Mio nonno è bravissimo in queste cose, ha liberato anche mio fratello da un pesce che gli era andato in gola, ma se ne è andato dopo le tue leggi, e non so dove sia adesso.” Il re, sempre a motti, fece capire di andare a cercarlo e che gli avrebbe dato un grande regalo. La lepre, che sapeva benissimo dove fosse il vecchio, corse a chiamarlo. Il nonno esitò un attimo, poi prese il suo bastone, raccolse un topo per strada e si presentò davanti al leone. Quando il pitone vide il topo appeso ad una cordicella davanti agli occhi, mollò la presa alla gola del re e afferrò la bestiolina prelibata, mangiandolo in un boccone. Il re mantenne la sua promessa assegnando al nonno un pezzo del suo regno, poi abolì tutte le leggi che aveva emanato, portando nel suo consiglio anche qualche saggio anziano. E la pace tornò nelle regioni abitate dai kikouyu…
… Pepe vi saluta dicendo: “il mio racconto non è ancora stanco di correre, spicca un salto e torna tra le nuvole…”
Favola di Lino Ballarin per Emi Editrice Missionaria Italiana – disegno di Guido Zibordi