Borragine e Fragole: accoppiata perfetta!

Dal foro della pacciamatura, senza che nessuno l’abbia seminata o trapiantata, è uscita questa nostra Borago officinalis.

E’ una pianta erbacea annuale rustica, dalle foglie rugose e ispide e dai bellissimi fiori di un  azzurro intenso e lucente,   l’ideale per le amiche fragole  e non solo! Infatti la borragine ne stimola la crescita; risulta molto gradita alle api, alle rose ed esercita la benefica funzione di tenere i bruchi alla larga dalle piante di pomodoro. Una meraviglia in PERMACULTURA! Originaria forse della Spagna e del Marocco, ora si è ben ambientata in tutto il bacino del Mediterraneo e qui  in Italia, dove cresce spontanea  fino a ben 1800 metri d’altezza.

Le spesse foglie sono la parte della pianta a cui vengono attribuite maggiori proprietà: se schiacciate emettono un succo dall’aroma di cetriolo. Se sono giovani e tenere si possono tritare finemente ed unire alle insalate od ai formaggi freschi. Cotte si consumano come gli spinaci: non aggiungere acqua, solo aglio ed olio, visto che il loro succo le mantiene umide nella padella.

I fiori si possono impiegare per guarnire pietanze e bevande: se messi a macerare nell’aceto gli conferiscono aroma ed un bel colore azzurrino (una caratteristica nota un tempo ai tintori). Potete congelarli in un cubetto di ghiaccio per gli aperitivi, unirli freschi alle insalate oppure candirli per usarli nella decorazione delle torte.

Sia foglie che fiori possono essere macerati nel vino per aromatizzarlo con un effetto che tradizionalmente “spazza via ogni tristezza”: l’erba era infatti descritta dai celti come capace di allontanare la malinconia, confortare ed allietare gli animi. Borrach significava in celtico semplicemente “coraggio”.

La medicina popolare attribuisce alla borragine molte virtù: per la cura della pelle secca o sensibile, aggiunta all’acqua del bagno o macerata e  posta in impacco; eccellente tonico per il sistema nervoso visto che contiene nitrato di potassio, calcio, mucillagini e vitamina C dagli effetti depurativi, diuretici ed emollienti.

In passato i tintori ne utilizzavano i fiori per le loro  stoffe colorate di azzurro.

A fine coltivazione la pianta ormai secca se  bruciata, dato l’alto contenuto di minerali, diventa  un ottimo concime.


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