Già dal XII e XIII secolo abbiamo notizie di interventi compiuti al fine di togliere acque stagnanti dai terreni per riconvertirle a colture produttive. I primi in assoluto furono i monaci benedettini dei monasteri di Santa Giustina in Padova che, ricevute molteplici donazioni da parte di vescovi patavini e grandi famiglie feudatarie, avviarono le prime opere idrauliche su terreni ubicati sopra il livello del mare. Avvenne che nel XVI secolo i possedimenti dei monaci avessero raggiunto l’estensione di circa diecimila campi padovani (circa 3.860 ettari) nei territori dei canali Liona, Siron, Seonega, Gorzon e Arnalda. Anche un’altra grande Abbazia padovana, S. Maria di Praglia, dopo essersi aggregata a S. Giustina nel 1448, e i canonici regolari di Candiana e dai frati di Bagnoli, si spesero nelle bonifiche di consorzi come l’antico Ottoville risalente al 1100 (quattro vlle padovane e quattro vicentine), il Bacchiglione-fossa Paltana a sud di Padova (XIII secolo) e Valdentro (1405).
Ancora agli albori del XVI secolo i corsi d’acqua scorrevano liberi nell’entroterra veneziana, la terraferma veneta appariva come una “pianura liquida” che brillava al sole come un immenso grande lago, osservandolo da alture e torri. I terreni paludosi dei laghi di Vighizzolo, Anguillara, Vescovana o Cuori erano visti dalla nascente potenza della Serenissima (che resse i territori veneti e lombardi dal 1405 al 1797) come luoghi infruttuosi e che necessitavano di sviluppo per le necessità e i commerci interni ed esteri della Repubblica marinara. Su deliberazione del Consiglio dei 10 furono eletti nel 1501 tre Savii alle acqua che avrebbero dovuto avere il compito di revisionare i titoli di legittimo possesso e godimento,ordinare la distruzione di opere arbitrariamente eseguite e imporre sanzioni ad ogni abuso e compromissione dei territori dei Veneziani, in pratica la nascita del Magistrato alle acqua. Nel 1505 venne istituito il Collegio alle Acque , nel 1545, a seguito di un anno dal clima inclemente e di scarsi raccolti, si decretò l’elezione di “tre Provveditori sopra i loci inculti del dominio e sopra l’adacquazione dei terreni”.
Finalmente, nell’ottobre del 1556 vennero impartite dal Senato Veneto precise disposizioni al Magistrato ai Beni Inculti per rendere produttivi vari terreni desolati nella Repubblica, fra quell’anno e il 1558 istituiti 9 consorzi: Gorzon Medio, Gorzon Inferiore, Lozzo, Cavariega, Brancaglia Inferiore, Gorzon Superiore-Frattesina, Retratto-Monselice. Valcinta, Valgrande, Cuoro, Retratto Monselice-Vampadore, Palù-Catajo.
Ma quando ebbe avvio la vera e propria bonifica delle zone del Medio Adige e perchè …? nel prossimo 5′ articolo sulla Civiltà del Fiume