Le rondini nel giorno del Creato: fly-in celebrativo a Piacenza d’Adige

Proprio il 1′ settembre (cosa avranno voluto dirci …?) abbiamo immortalato, poco prima del temporale, il volo di centinaia di rondini. Ne abbiamo osservato di grandi, che volavano più alte quasi a controllare i giochi delle più inesperte al volo, e di piccoline che frullavano le ali con frenesia da inesperte.

Un nostro vicino, mentre osservavamo il cielo, ha azzardato una riflessione: “stanno facendo il check-in per l’Africa”. Forse. Certo è che negli ultimi 10 anni le rondini in Europo sono diminuite del 40% a causa, e non solo, dei pesticidi che ingoiano insieme al loro cibo preferito ovvero mosche, vespe, grilli, cavallette, coleotteri, falene e libellule.

In attesa che coloro che hanno in custodia la Terra e non lo sanno (da chi decide strategie economiche  all’agricoltore che propina alle coltivazioni trattamenti troppo d’impatto, dai governanti del pianeta fino al pollice verde che spruzza il diserbante sul vialetto del giardino) si ravvedano prima che sia troppo tardi, vi regaliamo alcune foto del Boschetto delle Lepri di sabato. Sperando non siano le prime e ultime …

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Le meraviglie del territorio: l’area marginale di Piacenza d’Adige (2)

E’ appunto la seconda meraviglia nei pressi della nostra Fattoria didattica, in termini di distanza ad appena 300 metri da noi A ridosso dell’argine sinistro dell’Adige, caratterizzata da alcune pozze di piccole dimensioni e solcata,  sia longitudinalmente che trasversalmente, da scoline oltre che dall’alternarsi di piccole macchie boscate ed aree prative paludose. P1000798La vegetazione dell’area prativo- paludosa è composta da elofite (ovvero piante che pur essendo radicate al suolo, vivono prevalentemente con le radici e le gemme ricoperte da acqua, mentre restano aeree foglie e fiori): Cannuccia di palude (Phragmites australis), Carici (Carex sp.), Lisca (Typha sp.), Coltellaccio maggiore (Sparganium erectum), Giaggiolo acquatico (Iris pseudacorus). Nelle pozze e/o nelle scoline è possibile trovare idrofite (ovvero piante il cui fabbisogno idrico è massimo e che si sono adattate a vivere sommerse o galleggianti) di notevole interesse: Fertro (Hottonia palustris), Morso di Rana (Hydrocharis morsus-ranae), Erba pesce (Salvinia natans). In area privata, ma visitabile con accesso dalla strada provinciale 91 in località Contarine, consigliamo la  visita durante nella stagione primaverile.

 

World Habitat Day 2013 – Giornata mondiale dell’Habitat

logo 7 10 2013

Qui al

Lepre-Boschetto delle Lepri- le falde acquifere, il vecchio fontanazzo, le scoline, lo stagno e i tanti piccoli ambienti umidi agevolano e stimolano la presenza contemporanea di varie specie che, diversamente, non troverebbero l’ambiente, l’habitat necessario ad una buona vita, ad un ottimale sviluppo dei diversi organismi.

Ogni primo lunedì di ottobre l’ONU ha stabilito la celebrazione della giornata mondiale dell’Habitat per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo importantissimo tema. Importante perché? Perché la distruzione dell’habitat è una possibilità che potrebbe far ridurre o addirittura sopprimere la popolazione di una o più specie, anche se occorre dire che altre specie potrebbero trarre vantaggio da tale eventualità, o questa soppressione favorire la creazione di  nuove specie.

Si, ma cos’è l’habitat? E’ un termine latino che significa egli abita e che sta ad indicare il luogo le cui caratteristiche fisiche o abiotiche (non viventi) permettono ad una o più specie di vivere e svilupparsi. In pratica è l’ambiente che circonda una popolazione di una determinata specie. Bisogna precisare che il termine habitat (a volte impropriamente usato) in ecologia indica soltanto il luogo fisico, mentre quello nicchia ecologica indica il ruolo della specie all’interno dell’ecosistema.  E cos’è l’ecosistema? Un’area di limitate dimensioni (come uno stagno, una zona golenale o una valle) – dove vivono organismi vegetali ed animali di una stessa specie (biotopo) o specie diverse (più biotopi danno vita ad  una biocenosi).

Infatti in alcuni biotopi si ritrova un insieme di caratteristiche specifiche e particolari, non facilmente riproducibili altrove. E questo può essere importante perché alcune specie autoctone possono vivere solo con determinate caratteristiche fisiche e abiotiche (terreno o substrato, temperatura, umidità luce), diversamente si estinguono.

Il percorso “Acque preziose” che proponiamo nella giornata aperta del 13 ottobre, è un valido strumento di conoscenza e consapevolezza perché riguarda un tema talmente importante per il quale nessuno, grande o piccolo, rappresentante di istituzioni o enti oppure privato cittadino, può permettersi di mostrare indifferenza.

http://www.arpa.veneto.it/educazione_sostenibilita/htm/retedamb_area.asp?id=24